Nuova mostra a Palazzo Ricca a Napoli

Mar 13, 2024

Nuova mostra a Palazzo Ricca a Napoli.

Dopo un complesso intervento di restauro con indagini diagnostiche molto sofisticate, viene esposto in una nuova mostra a Palazzo Ricca a Napoli, programmata dal 2 Marzo al 16 Giugno 2024, una delle opere meno esposte dell’artista milanese innamorato di Napoli, Caravaggio.

Michelangelo Merisi da Caravaggio, meglio conosciuto semplicemente come Caravaggio, è stato uno dei più grandi pittori del periodo barocco italiano. Attivo tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVII secolo, Caravaggio ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia dell’arte con il suo stile innovativo e rivoluzionario.

Nato nel 1571 a Milano, Caravaggio trascorse gran parte della sua vita a Roma, dove divenne celebre per le sue opere cariche di drammaticità, realismo e contrasti di luce e ombra. La sua tecnica pittorica, nota come “chiaroscuro”, influenzò numerosi artisti successivi.

Tra le sue opere più celebri ci sono “Il sacrificio di Isacco”, “Bacco”, “La vocazione di San Matteo”, “La deposizione di Cristo” e “La conversione di San Paolo”.

Caravaggio fu anche noto per il suo stile di vita turbolento e per i suoi problemi con la giustizia. Morì nel 1610, a soli 38 anni, in circostanze misteriose.

Nonostante la brevità della sua vita, l’eredità artistica di Caravaggio è duratura e la sua influenza si estende ben oltre il suo tempo, influenzando molti artisti successivi e contribuendo a definire il barocco italiano.

La “Presa di Cristo” nella nuova mostra a Palazzo Ricca a Napoli.

La “Presa di Cristo” di Caravaggio è un dipinto che rappresenta l’episodio biblico dell’arresto di Gesù nel Giardino di Getsemani, descritto nei Vangeli. Realizzato intorno al 1602, è uno dei capolavori del maestro barocco italiano Michelangelo Merisi da Caravaggio.

Nel dipinto, si vede Gesù, circondato dai soldati, mentre Giuda Iscariota lo tradisce baciandolo, segnando il momento dell’arresto. L’opera è nota per l’uso audace della luce e dell’ombra, per la drammaticità della scena e per la resa realistica dei personaggi, tipica dello stile di Caravaggio.

La “Presa di Cristo” rappresenta un autentico tesoro artistico che evidenzia la maestria tecnica del pittore lombardo e la potenza emotiva e spirituale che emana dalle sue pennellate.

“Il quadro, che ritorna a Napoli, dove, nella collezione Colonna di Stigliano, era presumibilmente rimasto fino al 1830 circa, è la prima versione della “Presa di Cristo”, seguita, poi, dalla replica di Dublino, che non ha la stessa potenza espressiva, è molto più piccola e non ha la cornice nera rabescata d’oro, che aveva il prototipo. Cornice, peraltro, comune ad altre opere romane del Merisi. L’opera esposta a Napoli compare nei corposi inventari Mattei con tale cornice, presenta inoltre numerosi pentimenti tipici di una prima versione, assenti nella replica irlandese” ha dichiarato Francesco Petrucci, uno dei curatori della mostra.

“L’esposizione della Presa di Cristo nella città di Napoli che accolse Caravaggio fuggitivo e spaventato e che lo ha indotto alla ricerca della Misericordia e della Redenzione, è indizio di un tragitto culturale che si va caricando di provocazioni sempre nuove, a partire dalla affannosa corsa verso la libertà di uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, fino alla ricerca silenziosa e ai traguardi invisibili di ogni quotidiano fruitore di questo evento, racchiuso in un segmento d’arte e di spirito” ha dichiarato, invece, don Gianni Citro, altro curatore della mostra.

Quella tra Caravaggio e Napoli è una storia d’amore breve ma intensa: nel capoluogo campano, Michelangelo Merisi, forse il pittore italiano più famoso del Barocco, visse tra il 1606 e il 1607, nel periodo tra il suo forzato esilio da Roma e la sua morte. A Napoli il Merisi realizzò la sua ultima tela, il Martirio di Sant’Orsola, esposta alle Gallerie d’Italia in via Toledo; sempre a Napoli, al Pio Monte della Misericordia, è invece esposto un altro capolavoro di Caravaggio, Le opere della Misericordia.

La mostra, visitabile dal 2 marzo al 16 giugno, è curata da Francesco Petrucci e da don Gianni Citro, presidente della Fondazione Meeting del Mare C.R.E.A.: si tratta della prima versione dell’opera, realizzata da Caravaggio nel 1603, quando gli fu commissionata da Ciriaco Mattei. Il quadro ha una storia molto singolare, dal momento che è stato esposto – prima della mostra dello scorso anno ad Ariccia e di quella odierna a Napoli – soltanto una volta, nel 1951, al Palazzo Reale di Milano.

Il capolavoro sarà visitabile a Palazzo Ricca, sede della Fondazione Banco di Napoli, in via dei Tribunali, nel cuore di Napoli.

Dal 02 Marzo 2024 al 16 Giugno 2024

NAPOLI

LUOGO: Palazzo Ricca

INDIRIZZO: Via dei Tribunali 263

ORARI: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18

CURATORI: Francesco Petrucci e Don Gianni Citro

COSTO DEL BIGLIETTO: 10 euro intero; 5 euro ridotto 12-17 anni; gratis da 0 a 11 anni e persone con disabilità e accompagnatore

SITO UFFICIALE:http://Ilcartastorie.it

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