Napoli Fringe Festival: rassegna diffusa dedicata ai linguaggi contemporanei dello spettacolo dal vivo
Rappresenta uno degli appuntamenti di punta del programma Napoli 2500, il calendario di eventi con cui la città celebra i 2500 anni dalla fondazione.
Il Comune di Napoli ha ricevuto oltre 350 proposte progettuali, anche da realtà internazionali, a dimostrazione della straordinaria attrattività culturale della città e dell’interesse suscitato da questo innovativo format.
Il territorio diventa il palcoscenico principale. Un’esplosione di teatro, danza, musica, street art, letteratura, arti visive e digitali trasformerà strade, parchi, teatri, cortili, spiagge in luoghi alternativi. Il Napoli Fringe Festival trae ispirazione dalla storica tradizione del Fringe di Edimburgo, che ha avuto inizio negli anni ’50, ma si propone fin da subito di affermare una forma flessibile ed adattabile, capace di estendersi oltre un solo periodo, coinvolgendo tutto l’anno. In collaborazione con i festival storici di Milano e Torino, il Napoli Fringe Festival offrirà una piattaforma per spettacoli di teatro, danza, musica, letteratura, arti visive e digitali, street art e drammaturgia contemporanea, caratterizzati da una forte identità che promuove la fusione di stili, generi e generazioni.
“Il Napoli Fringe Festival rappresenta un’opportunità straordinaria per mettere in luce l’energia creativa del nostro territorio, valorizzando l’identità dei quartieri in modo da confermare la nostra vocazione policentrica – ha dichiarato il Sindaco Gaetano Manfredi –. Un festival capace di trasformare l’intera città in un palcoscenico diffuso, accogliendo progetti che fondono tradizione e innovazione, in piena sintonia con lo spirito delle celebrazioni per Napoli 2500, traendo ispirazione dal bellissimo Fringe Festival di Edimburgo”.
“È stata una risposta entusiasta, che conferma quanto la scena artistica indipendente sia viva e pronta a raccontare la città da nuovi punti di vista – ha commentato l’Assessora Teresa Armato –. Il Fringe sarà una festa di creatività, che coinvolgerà residenti e visitatori, generando un impatto positivo sul tessuto culturale e produttivo cittadino”.
La direttrice artistica Laura Valente ha illustrato la visione e i contenuti del festival, sottolineandone il carattere inclusivo, modulare e multidisciplinare: “La libertà della formula Fringe ha attivato reti di artisti anche dall’estero. La risposta è andata oltre ogni aspettativa e ci sono tutte le premesse perché diventi un appuntamento stabile. Il gemellaggio, con i Fringe di Milano e Torino, che hanno scelto di affiancarci fin da questa prima edizione, è un segnale importante. Il format a capitoli diffusi su più mesi, ci consente di sperimentare una modalità originale, con creazioni che puntano su residenze artistiche e numerosi laboratori sul territorio, anima e motore dell’intero Progetto”.
IL PROGRAMMA E I NUMERI DEL FESTIVAL
Settantadue performance, otto mesi di laboratori, duecentottanta talenti e oltre trecentotrenta professionisti coinvolti, tra tecnici, amministratori e membri dello staff. Gli eventi si svolgeranno in luoghi emblematici come il Real Albergo dei Poveri (laboratorio creativo delle Celebrazioni), Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, la stazione della metro dell’arte di Toledo, il Parco Vergiliano a Piedigrotta, Palazzo Donn’Anna e Monte Echia, e in vari quartieri tra cui Forcella, Porta Capuana e Piazza Garibaldi, Bagnoli, Secondigliano e San Giovanni a Teduccio. L’intento è quello di trasformare la città in un palcoscenico vivente, attraversando strade, parchi, teatri e spazi alternativi, attraverso progetti che promuovono innovazione, sperimentazione e contaminazione di linguaggi. Il festival è iniziato il 28 maggio 2025 e proseguirà con una serie di eventi in luglio e successivamente con iniziative Extra Fringe fino al gran finale nei giorni che precedono il 21 dicembre, data significativa del “compleanno” di Neapolis. Il manifesto è realizzato dall’artista Resli Tale, che si dedica all’illustrazione editoriale collaborando con agenzie di comunicazione visiva e istituti di formazione, e il cui lavoro è stato pubblicato su riviste come Il Corriere della Sera, La Stampa, Napoli Monitor e per editori come Penguin Books.
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