Il Teatro antico di Neapolis: viste gratuite fino a gennaio 2025
Il Teatro antico di Neapolis, noto anche come Teatro romano dell’Anticaglia, è ancora accessibile grazie al progetto Il Teatro tra le Mura, che da luglio 2024 a gennaio 2025 offre aperture speciali e visite guidate straordinarie e gratuite, arricchendo l’offerta culturale di Napoli. I lavori di scavo e valorizzazione sono iniziati nel 2003, finanziati dal Grande Progetto Centro storico di Napoli e coordinati dal Comune di Napoli in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia. Questo progetto ha portato alla luce una grande parte delle strutture sotterranee e della cavea, permettendo di stimare che il Teatro potesse ospitare fino a 5.000 spettatori, simile ai teatri medio-grandi della Campania.
Il Teatro nella storia
Il teatro, risalente al I secolo a.C., sorse sui resti di un precedente edificio greco del IV secolo a.C., probabilmente concepito per la rappresentazione teatrale. A differenza dell’Odeion, oggi quasi completamente scomparso e dedicato a manifestazioni musicali, il teatro era scoperto e rappresentava una delle meraviglie di Neapolis, considerata da Ottaviano Augusto custode della cultura ellenica. Svetonio riporta che l’imperatore Claudio fece rappresentare commedie in onore del fratello Germanico, mentre Nerone, famoso per i suoi certami canori, debuttò a Napoli con una sua ode, continuando a cantare nonostante un terremoto che interpretò come segno di approvazione divina. Le sue esibizioni, lunghe e frequentate, attiravano un pubblico che Svetonio suggerisce fosse manipolato da una claque pagata, mentre gli Alessandrini, apprezzando le sue doti, si mostravano generosi nei loro elogi. Anche Seneca accenna al teatro, descrivendolo affollato rispetto alla scuola di Metronatte, poco frequentata. Ristrutturato durante l’età flavia e nel II secolo, il teatro ha conservato molte delle sue vestigia più significative. Publio Papinio Stazio, nel suo epistolario, celebra i templi e la grande piazza porticata della città e menziona i due grandi teatri ubicati sopra il Foro. La caduta dell’Impero romano portò al declino degli spettacoli teatrali e alla conseguente abbandono della struttura, aggravato da un’alluvione tra il V e VI secolo e dall’uso medievale come necropoli e discarica, fino a quando, tra il XV e XVII secolo, fu sopraffatto dalla costruzione di nuovi edifici e dal vico Cinquesanti, aperto dai Padri Teatini. Gli interni furono utilizzati come stalle e depositi fino a tempi recenti, mentre le prime scoperte risalgono al 1859 con il lavoro su una fognatura e il primo scavo archeologico avvenuto nel XIX secolo. Un significativo piano di recupero nel 1939 mirò a demolire le strutture sovrastanti, ma è solo dal 1997 che il teatro ha iniziato a essere parzialmente rivelato, con interventi del Comune tra il 2003 e il 2007 che hanno permesso di riportare alla luce la parte ovest della media cavea.
Il Teatro oggi
Nel tempo, il Teatro ha subito vari restauri, visibili negli archi di laterizio lungo via Anticaglia, e dopo essere stato abbandonato, si è integrato nel tessuto urbano fino all’inizio dei lavori di recupero. Sarà possibile prenotare l’ingresso e vivere un’esperienza archeologica nel cantiere attuale, dove si potrà ammirare ciò che è stato scoperto e conoscere la storia del complesso, con parti risalenti alla fine del I secolo d.C. Le visite saranno guidate da archeologi professionisti della società Apoikia in collaborazione con l’impresa Samoa.
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