Il sacrarium blu di Pompei

Lug 9, 2024

Il sacrarium blu di Pompei

Lug 9, 2024

Il sacrarium blu di Pompei: l’ultima scoperta nel sito archeologico campano

È stato pubblicato sull’e-Journal degli Scavi di Pompei un approfondimento su un nuovo ambiente scavato nell’area centrale della città antica, dipinto in blu e interpretabile come un sacrarium, ovvero uno spazio dedicato ad attività rituali e alla conservazione di oggetti sacri.

Il colore ha avuto un ruolo rilevante nella società romana: ecco cosa è emerso a riguardo dopo una scoperta scientifica. Il blu un tempo era il colore riservato alle occasioni più speciali. Una di queste occasioni è stata appena portata alla luce a Pompei, evidenziando come l’antica cultura romana celebrasse l’arte e il colore in alcuni dei modi più fantasiosi. Il sacrarium blu trovato a Pompei mostra uno di questi ambienti dove tale colore aveva importanza cruciale. L’ambiente è stato mostrato in anteprima nello Speciale Meraviglie della Rai del 27 maggio, curato e condotto da Alberto Angela.

Cosa è stato trovato durante lo scavo

Durante lo scavo archeologico in corso nel parco archeologico di Pompei, i ricercatori hanno trovato una stanza con pareti blu che mostrano figure femminili che affiancano le nicchie presenti al centro, e che rappresentano, in quelle laterali, le quattro stagioni, le Horae, mentre in quelle sulla parete centrale ci sono allegorie dell’agricoltura e della pastorizia, come indicano gli attributi dell’aratro e del pedum, un corto bastone usato da pastori e cacciatori. All’epoca in cui veniva dipinto, il blu era tipicamente riservato alle circostanze più decorative. La sala si trova all’interno degli scavi della Regio IX nel centro di Pompei, un’area nota per la ricchezza di storia archeologica che continua a offrire reperti provenienti dal passato. La stanza di 8 metri quadrati (soprannominata sacrario – o sacrarium – o luogo per oggetti sacri), è evidenziata dal colore blu, raro per l’epoca. Nell’ambiente sono state ritrovate quindici anfore da trasporto e un corredo in bronzo composto da due brocche e due lucerne. La stanza venuta alla luce con i recenti scavi effettuati, è situata tra le strutture poste nella porzione meridionale dell’isolato, pertinenti ad un quartiere secondario di una grande domus, che ha finora restituito un quartiere termale ancora in corso di scavo e un grande salone nero affrescato affacciato su un cortile, con scala di accesso al primo piano del complesso.

Un progetto sull’insula 10 della Regio IX

L’attività di scavo che sta interessando l’insula 10 della Regio IX è parte di un più ampio progetto di messa in sicurezza del fronte perimetrale tra l’area scavata e non, e di miglioramento dell’assetto idrogeologico, finalizzato a rendere la tutela del vasto patrimonio pompeiano (più di 13mila ambienti in 1070 unità abitative, oltre agli spazi pubblici e sacri) più efficace e sostenibile.

La rinascita di attività di scavo

All’inizio di quest’anno, gli archeologi di Pompei hanno scoperto una sala per banchetti con affreschi che raffiguravano scene ispirate alla guerra di Troia. Il rapporto del ministero afferma che gli esperti ritengono che si tratti di una delle scoperte più sorprendenti fatte nel sito.

Nelle ultime settimane, riferisce la CNN, gli archeologi avrebbero trovato anche schizzi di bambini che raffiguravano scene violente di gladiatori e cacciatoriimpegnati in battaglie con animali. I bozzetti erano collocati sulle pareti di un retrobottega in un settore residenziale del parco archeologico di Pompei.

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